Expo è ormai giunto alle battute finali e se n’è discusso tanto. Abbiamo visto intrecciarsi pareri positivi e negativi su svariati argomenti ma, poco si è parlato di una grande occasione mancata di questa esposizione universale:
L’ACCESSIBILITA’
Come semplice cittadino mi sono recato a fine settembre in vista ad Expo, con spirito di conoscenza e con l’occhio attento di chi vuole comprendere come è stato affrontato il tema dell’accoglienza delle persone con disabilità.
L’inizio non è stato dei migliori. Né il tassista che mi ha accompagnato, né tantomeno gli agenti della polizia municipale ai quali abbiamo chiesto informazioni, erano a conoscenza dell’ingresso per disabili, conosciuto con il nome di Accesso Ovest Triulza – Orogel e di cui eravamo venuti a conoscenza solamente sul sito internet di Expo: e già lascia perplessi.
Ma è arrivato all’ingresso Triulza che si sono manifestate le prove di come il tema dell’accessibilità non sia stato affrontato nel modo giusto.
La fila all’ingresso disabili non era indicato da alcuna segnaletica, né era presente sulla cartina. Una fila lunghissima ed unica. Un problema per chi, ad esempio, è un infartuato, o per chi non può stare per troppo tempo all’in piedi.
Non sarebbe stato preferibile creare diverse tipologie di ingresso, per le differenti disabilità?
Non avrebbe, questa soluzione, migliorato l’accesso, ma soprattutto, nelle giornate di grande caldo dato sollievo a chi era in fila?
Una volta superata la fila ed essere riusciti ad entrare, il percorso verso il mobility center è stato lungo è difficile per chi, come me, ha problemi di disabilità. Solo una volta arrivati lì siamo venuti a conoscenza dell’autobus interno che, ci avrebbe permesso di fermarci all’ingresso principale e dirigerci all’ingresso Triulza in pochissimo tempo. Ancora una volta, le indicazioni non c’erano. Una dimenticanza grave!
Una volta rientrato, sono sempre più convinto che il tema dell’accessibilità non venga affrontato nel modo giusto, sia dal punto di vista della comunicazione che nella realizzazione degli interventi tecnici.
Ed è proprio per questo motivo che, come Fondazione Turismo Accessibile, sentiamo forte il bisogno di proporre alle autorità regionali e nazionali, una proposta normativa per far sì che, per i grandi eventi che si svolgono nel nostro paese sia necessario un parere certificatore da parte di enti accreditati sul tema dell’accessibilità, perché:
L’ACCOGLIENZA E’ PER TUTTI
Parliamo di persone che desiderano avere le stesse opportunità degli altri per viaggiare e conoscere il mondo. In Europa sono più di 45 milioni le persone con disabilità motoria o limitazioni sensoriali, mentre in Italia le persone con disabilità rappresentano il 19,6% viaggiatori, una parte importante del traffico turistico nel nostro Paese.
Stefano Cola
Presidente Fondazione
Turismo Accessibile