Il 3 dicembre è la Giornata Internazionale per le persone con disabilità. Una giornata che vuole essere di confronto, di dibattito e di riflessione sul tema della disabilità.
Il filo conduttore della giornata 2014 sarà quello del “Viaggiare, scoprire, conoscere. Un diritto di Tutti”. Tre parole che ci invitano a riflettere sulla necessità di aumentare le possibilità per chi ha disabilità di dedicarsi pienamente aalla vita culturale e ricreativa, al turismo e al tempo libero.
Di questi temi se n’è discusso oggi al convegno “Turismo 2.0: accoglienza in tutto e per tutti” presso il Borgo Medievale di Torino. Si è trattato del tema dell’accoglienza, elemento centrale se si parla di accessibilità turistica, elemento imprescindibile se si vuole affrontare, con serietà, il diritto al viaggio alle nuove forme di ospitalità, all’utilizzo di nuovi strumenti tecnologici nel campo del turismo per tutti.
Un mercato da 800 miliardi – Nel corso della conferenza a San Marino dell’UNWTO sul tema dell’accessibilità turistica ha mostrato come ci troviamo di fronte anche ad un nuovo modello di business per le imprese in Europa; basti pensare che nel 2012, il mercato del turismo accessibile valeva 800 miliardi di euro (considerando anche l’indotto) e occupava oltre nove milioni di persone – tra cui migliaia di persone con disabilità. In un intervento apparso sul blog Invisibili del Corriere della Sera.it, la Dott.ssa Antonella Correra, responsabile del turismo alla Direzione generale impresa e industria della Commissione europea ha spiegato come: “A Bruxelles abbiamo condotto numerose ricerche sul tema e abbiamo immaginato tre scenari futuri di abbattimento di barriere architettoniche e culturali a favore del turismo accessibile. Anche nel caso in cui l’impegno sia minore – solo con interventi di messa a norma o con una leggera formazione del personale – si otterrebbe un incremento del fatturato europeo del 18% equivalente a 140 miliardi.”
La via dell’inclusione nel turismo non è, quindi soltanto un diritto, ma anche una opportunità in tempi di crisi e soprattutto di grande innovazione, che si basa su alti standard qualitativi; dove il non fare alcun tipo di politica di miglioramento dell’accessibilità comporta una grave perdita di tempo non solo nel campo dei diritti, ma anche per l’economia europea. Vi sono tante tipologie di barriere. Quelle da abbattere non sono però solo le barriere architettoniche, ma anche quelle barriere di conoscenza che non permettono a chi ha disabilità di poter essere parte integrante del turismo. Aumentare il campo delle conoscenze da acquisire per chi si occupa di ristorazione, di accoglienza, per creare condizioni di accesso migliori per tutti.
Lucio Todisco