Dopo Firenze, la città di Lucca avvia un percorso per una città accessibile a tutti. Da ieri è possibile trovare in libreria A Ruota Libera, una guida turistica illustra e descrive quelli che sono dei percorsi accessibili in città e che intende accompagnare le persone affette da disabilità motoria in un percorso di scoperta delle meraviglie della città.
Il progetto – Ideato da Gianfranco Conti, direttore generale della Fondazione Cesare Serono, che da anni affronta il tema dell’accessibilità, cercando di dare voce alle esigenze dei disabili nelle sedi istituzionali. Nel corso della presentazione della guida a palazzo Orsetti, c’erano Gianfranco Conti, l’assessore Ilaria Vietina e la responsabile del progetto della Fondazione Bml Città di Lucca, diventare accessibile, Elizabeth Franchini.
l’Assessore Vetina ha dichiarato: “Vogliamo che Lucca diventi una città per tutti per farlo è necessario studiarne la conformazione e le criticità, sforzarsi di vederla anche dal punto di vista dei disabili, prestare particolare attenzione a quei caratteri che per qualcuno rappresentano degli ostacoli. Lucca è da sempre un polo di attrazione per gli amanti dell’arte e della storia, ma al tempo stesso rischia di trasformarsi in un polo di repusione, scoraggiando a visitarla chi è costretto a servirsi di ausili per la mobilità. Per questo è di fondamentale importanza prevedere dei percorsi liberi ed accessibili a chiunque non voglia rinunciare alle bellezze storiche che le città come la nostra hanno da offrire”.
Venti sono i punti di interesse storico-artistico presenti nel libro pubblicato dalla casa editrice Polaris, che per il progetto A Ruota Libera ha realizzato un’apposita collana dal titolo Itinerari accessibili: istruzioni per l’uso.
Alcune critiche sono state mosse da Massimo Toschi alla Soprintendenza e alla Curia al tema dell’accessibilità facendo particolare riferimento all’irregolarità della rampa di accesso alla Cattedrale di S. Martino: “Va bene indicare i percorsi accessibili sulla carta, ma questo non è abbastanza: ciò che non viene detto è che molte delle opere realizzate sono totalmente inutili se non addirittura pericolose: la pedana all’ingresso del Duomo, ad esempio, ha una pendenza del 25%, il che non la rende del tutto accessibile ed espone a un costante rischio di ribaltamento chi si serve di ausili per la mobilità.”